(info)
(overview)
La latitudine, le temperature e il suolo vulcanico non giocano a favore, ma grazie ai geyser e all'energia geotermica presto non solo pomodori ma anche altre verdure e frutta esotica verranno prodotte in loco, aumentando la produzione a km 0 e quindi alla diminuzione delle emissioni di anidride carbonica dell’intero paese che al momento importa la maggior parte dei beni agroalimentari.
Soltanto l’1,2% del territorio islandese è costituito da terreni agricoli coltivabili. Si producono patate, tuberi, radici, carote, cavolfiori, funghi, pomodori e frutta ma grazie a questi sognatori ed altri il mercato è in continua espansione.
A Friðheimar, 10.000 piante producono circa una tonnellata di pomodori al giorno, 365 giorni all’anno su una superficie coltivata di più di 5000 metri quadrati. Sfere rosse e verdi disseminate in mezzo al bianco della neve e all’azzurro del ghiaccio. In questa terra prima desolata ora vitale viene prodotto il 18% dei pomodori consumati in Islanda.
L’intero complesso della fattoria ed il vivaio, così come in realtà quasi tutto il paese, sono riscaldati grazie all’acqua geotermica. Per coltivare ortaggi tutto l’anno la luce naturale è insufficiente e viene integrata da un sistema di illuminazione artificiale basato principalmente su lampade a scarica ad alta intensità. Giornalmente viene consumata l’energia il quantitativo di una cittadina di circa 6 mila abitanti (le luci sono attive 24/7), le emissioni però sono 0 grazie alle ricche risorse idriche e geotermiche islandesi. Nella fattoria, i computer controllano tutto: la temperatura, l’umidità, il livello di anidride carbonica e l’illuminazione di ogni serra; quando la luce solare all’interno delle serre raggiunge un livello sufficiente, le lampade si spengono automaticamente. L'acqua dei geyser bolle verso l'alto uscendo a circa 90-100 gradi Celsius, questo calore geotermico è abilmente imbrigliato nella costruzione di serre, il sistema di riscaldamento è costituito da una varietà di tubi che corrono in tutta la serra regolandone la temperatura. Circa 100,000 tonnellate d’acqua vengono usate ogni anno ma, non ne viene sprecata neanche una goccia grazie all’assenza di pesticidi che potrebbero contaminarla, l’acqua viene riutilizzata o semplicemente lasciata tornare da dove proveniva.
Il controllo dei parassiti, quasi assenti grazie al clima islandese, viene effettuato naturalmente, si basa su metodi biologici, vengono utilizzati insetti utili come il Macrolophus pygmaeus. All’interno delle serre, piccoli insetti striati, api operose, volano da una pianta all’altra gestendo in maniera naturale l’impollinazione. A quasi 80 anni dal sogno di Ármann e Helena in quasi tutto il paese si possono ammirare piccoli punti luminosi.